Nato e sviluppato in Giappone tra il 1991 e il 2002, il motore Suzuki G15A, con le sue 16 valvole e una capacità di 1,3 litri, ha trovato la sua casa sotto il cofano delle seconda e terza generazione dei modelli Cultus, che hanno guadagnato una notevole popolarità nel mercato automobilistico giapponese. Dopo aver consolidato la sua reputazione in Giappone, questa notevole unità di potenza ha attraversato i confini, dirigendosi verso paesi in via di sviluppo, dove, a testimonianza della sua robustezza e affidabilità, continua ad essere prodotta e assemblata.
Questo motore fa parte della rinomata serie G di Suzuki, che include anche altri motori distintivi come G10A, G13B, G13BA, G13BB, G16A e G16B.
Consumo di carburante, L/100 km (per Suzuki Cultus 1997)
— città
– autostrada
– combinato
6.8
4.7
5.4
Durata del motore, km
~320 000
Peso (kg)
87 (senza allegati)
Il motore è stato installato su:
Suzuki Cultus II (SF) nel 1991-1995;
Suzuki Cultus III (SY) nel 1995-2002.
Svantaggi del motore Suzuki G15A
Questo motore, sebbene semplice e affidabile, ha una certa sensibilità all’eccessivo riscaldamento a causa del suo blocco e testata in alluminio.
Quando esposto a un surriscaldamento costante, la giacca di raffreddamento sviluppa fratture con sorprendente rapidità.
La cinghia di distribuzione tende a rompersi prima del previsto, ma fortunatamente le valvole non si piegano in queste circostanze.
Dopo aver percorso 150.000 chilometri, le guarnizioni degli steli delle valvole mostrano segni di usura, portando a un aumento del consumo di lubrificante.
È da notare l’assenza di sollevatori idraulici, il che significa che ogni 30.000 chilometri sarà necessario regolare le luci delle valvole.